La figura di Bernardino, lui esile e piccolo di statura, si erge gigantesca nella storia della Chiesa e del Francescanesimo; egli fu infatti frate minore rinnovatore del suo Ordine, nel quale ebbe responsabilità di governo a vari livelli, conventuale, regionale e generale.
Teologo e giurista, attento alle problematiche del suo tempo, egli fu un arguto predicatore popolare e scrisse numerose opere sul Nome di Gesù, la mediazione di Maria, il culto di San Giuseppe, etc.

Nato a Massa Marittima l’8 settembre 1380 da una nobile famiglia senese, Bernardino, che aveva perso sin da piccolo la mamma e qualche anno dopo anche il babbo, fu educato dai parenti. In seguito si trasferì a Siena, e qui continuò gli studi ai livelli che, riferiti ai nostri giorni, potremmo definire medi e superiori classici, sino a quelli di giurisprudenza, mentre incominciò ad interessarsi anche alla S. Scrittura ed alla Teologia.

Giovane studente, egli amava passeggiare in allegra comitiva per le strade di Siena, in compagnia dei suoi coetanei, e lì lo cercò il Signore per invitarlo a consacrarsi a Lui. Bernardino, pur continuando a frequentare i suoi amici, incominciò a staccarsi dal gruppo, sentendo il bisogno di cercar di capire che cosa stesse accadendo nel suo intimo.

Egli maturò la decisione di entrare nell’Ordine di S. Francesco d’Assisi, nel settembre 1402.

Dal 1417 le sue grandi doti di predicatore lo portarono sui pulpiti di tutte le regioni dell’Italia. Profondo conoscitore dell’animo umano, egli predicava in modo semplice e vivace, spiegando le verità della Fede ed esponendo i principi della morale cristiana e quando si accorgeva che i suoi ascoltatori facevano fatica a seguire il suo pensiero, ne risvegliava l’attenzione con racconti, aneddoti, ed anche con richiami diretti. In particolare, egli si fece zelante propagatore del culto del Nome di Gesù, chiedendo che la nota tavola con il monogramma IHS fosse venerata ed esposta nelle piazze.

Nel 1444 Bernardino, in viaggio verso L’Aquila, incontrò sorella morte: era il 20 maggio 1444, e Bernardino non aveva ancora compiuto 64 anni.

Le sue spoglie riposano all’Aquila, ma sono tanti i luoghi che conservano traccia del suo passaggio. Nel triennio in cui esercitò l’ufficio di Vicario per gli Osservanti della Toscana e dell’Umbria (1414 – 1417), egli venne a risiedere a Fiesole nel Convento di S. Francesco, del quale fu anche guardiano, e qui sono conservati sino ad oggi alcuni suoi importanti cimeli.